Lettera ad un ipotetico figlio
“Sai che cos’è il dolore, figlio mio?
….E’ spingersi un po’ più in là della realtà e del sogno. E’ una dimensione che ha del surreale. E’ chiudersi nel passato e renderlo forte, attivo e molesto.
Non lasciare mai che il tuo passato infastidisca la tua esistenza.
Combatti con la forza della mente e con le nuovi abitudini, queste sono come moderne piattaforme da cui slanciarsi e costruire forme nuove, sempre più avveniristiche dove il tuo dolore assume quadrature più fattive e abbatta i fantasmi mediocri che ti darebbero, altrimenti, una promessa di vita misera, bieca, contro di te e il tuo sviluppo.
Quello che ti governa dev’essere governato dal TUO progresso.
E’ una scommessa che non puoi perdere! Perché niente altrimenti ti potrà salvare dal trascinarti e soccombere ad una vita che, se tu non la frequenti, sarebbe ininfluente.
Fa che il tuo presente non sia privo di te. Circoscrivi il passato, assicuralo in una bella ed elegante nicchia, dopo averlo svelato, cosicchè non possa nuocerti e cammina sempre in avanti, questa è la direzione, cogli gli spunti, le possibilità, fai proprie le opportunità e sviluppa il tuo progetto.
Sempre in avanti, vai sempre in avanti! Incuriosisciti. Inventa. Crea.
In questo modo, se sei bravo e capace, il tuo dolore avrà finalmente pace, sarà un segno nella tua vita ma non la segnerà irrimediabilmente.”
Donatella Lisciotto