Inediti di Alberto Schon
3-7-03
Aceto, detersivo, caffè, latte, cotone;
strana ricetta il matrimonio. Strana
ma vera, divertente, duratura
e amorosa, cotta al punto giusto.
Il segreto? “Non pesa il pensiero
di un bacio leggero.”
14-2-02
Sembra silenzio. Dai nostri rifugi
parliamo invece.
Tu dalla grotta morbida del letto
impeccabile e termoregolato,
circondata da vari accessori,
io dalla fortezza dello studio
uscendone ogni tanto,
lumaca lenta e silenziosa che si lascia
(alle spalle?) una scia
di un’appena luminescente poesia,
diretto verso te
non soltanto per questa
occasione di festa.
Da nonno
vista calante vede più distanze,
il viso meno inciso,
però che bel sorriso!
sia lontano o vicino
è sempre un nipotino
che ama la lettura,
osserva la natura
si sbraccia e meraviglia
per il tram che sferraglia,
sogna di andare a pesca
coi piedi in acqua fresca
Incorrendo la rima
Gocce, pasticche, piccola tempesta,
la pioggia scroscia e insieme tira righe
pari-inclinate. Forse mi riguarda
chi passa sopra il ponte e chi s’attarda.
Qualcuno sosta sotto. Nella vecchia
mansarda sette otto gatti osservano
i moti dei piccioni. Una festa
solo per gioco. Per mangiare basta
quel che c’è nella secchia: un po’ di pasta.
Per giocare si fa anche prima;
basta una linea di luce nel buio:
la rima.
Leggero. genn. 04
Per quanto seri, per quanto severi,
quelli per te dei miei pensieri sono
stabilmente leggeri. E così
una termica lieve li solleva
in giri di pareti e di soffitto,
ma la massima bora non li alza
neanche di un dito, come i colibrì,
colori-piume che il vento hanno sconfitto.