Beati i poveri di qualcosa
Medio di taglia come pure di età, il siór Salmaso aveva conservato parte dei capelli. La parte che era decollata (è il caso di dirlo) dal cuoio capelluto, se n’era andata a gruppi, come si consiglia di fare negli inclusive tours, lasciando aree glabre variegate di fantasiosi contorni. Una cartografia che invitava a visitare il Sahel e le relative savane dell’osso parietale. Una personalità in effetti desertica il siór Salmaso, che ad ogni stimolo, proposta, domanda, rispondeva, ma sempre a bocca stretta con una o poche sillabe. “Sì, no, coss(a)? no gò capìo.”
Doveva aver inanellato numerosi ricoveri psichiatrici. Fui sorpreso quando, rinnovando gli sforzi per stabilire una comunicazione più parlata, vidi che anche il siór Salmaso a sua volta si stava sforzando. A prima vista pareva stesse defecando senza togliersi né braghe, né mutande. Spingeva e diventava rosso. Invece era il suo modo per premere fuori, appunto esprimere, qualche parola di più. Forse gli ero risultato simpatico, forse gli scappava di evacuare qualche bisillabo.
Riuscii a ottenere risposte a domande impegnative quali: “Quanti ani gàlo? come se ciàmelo de batesimo? ¹” e perfino, ammirato, “Chi xe sta a curarlo?” e lui senza esitare né più spingere: “So sta curà dal dotore Équipe”.
¹ Quanti anni ha? Come si chiama di battesimo?
Alberto Schon